La Cappella dell'Olocco
Stralci da: IL PILONE DELL'OLOCCO di Nelida Botto - Quaderno Artusin
Salendo alla cappella dell’Olocco, che si trova un colle tra la valle Lurisia e la valle Pesio, si vedono tante case abbandonate che pian piano cedono alle frustate delle intemperie e all’invadenza dei rovi.
In passato chi le ha costruite, mettendo pietra su pietra con le proprie mani, o ha vissuto lì tutta la sua esistenza terrena, o a questo luogo ha fatto sempre riferimento, anche quando per lavoro era emigrato lontano e dopo di lui figli e i nipoti.
Per salire all’Olocco si parte a piedi sul viottolo, dietro allo stabilimento termale, costruito coprendo il torrente Lurisia, che con il viottolo accompagna tutto lo stretto fondovalle. Dopo un centinaio di metri si trova un bivio: due stradine che portano entrambe all’Olocco, una a destra e l’altra, passa sul ponticello Rubatin, a sinistra del torrente Lurisia.
La cappella che ha sostituito il Pilone è stata costruita col concorso di tutti i lurisiani e di molti della Valle Pesio negli anni 1884-1885. Fuori della Chiesetta la natura regala una bella vista: un’anfiteatro tutto verde di prati e boschi, che oggi avanzano sempre più, alle spalle l’elegante profilo della Bisalta e davanti il fondovalle di Lurisia, Roccaforte, Villanova, Mondovì e, oltre, le Langhe. Fermarsi a fare una merenda è una tradizione.
Un tempo per la festa, a metà agosto, arrivavano fin quassù i carretti con vino e gazzose, con pane, formaggio e salame; passavano dalla strada che sale dal Mortè, tenendosi su una cresta tra i boschi. Oggi c’è la strada asfaltata e si può arrivare con tutto il necessario, compreso fornelli, frigo e tende. Per scendere a valle si può scegliere la via sul versante opposto del torrente: si parte in piano, in mezzo al bosco, si beve ad una fresca sorgente pulita, si continua, fuori dal bosco,in un prato ripido; s’incontrano delle malghe da sempre usate in estate per l’alpeggio da gente della valle Pesio.